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26.02.2012
 
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ESTOVEST - Puntata del 26 febbraio 2012

Manolis Glezos, il partigiano diventato famoso nel 1941, quando sull’Acropoli ammainò la bandiera nazista, la settimana scorsa è andato in piazza Syntagma per protestare contro l’ennesimo piano di rigore voluto dall’Europa e dall’Fmi. Quando sono cominciati gli scontri, Glezos è rimasto intossicato dai lacrimogeni ed è stato portato in ospedale. “Se i tedeschi ci pagassero i danni di guerra – dice al corrispondente Emanuele Fiorilli – saremmo noi greci ad essere in credito”. Quindi in Ungheria, alle prese con una crisi economica senza precedenti e con difficoltà crescenti nel rapporto con gli altri stati dell’Unione Europea. Le nuove leggi in materia di economia, diritti civili, giustizia e informazione approvate a larga maggioranza dal parlamento sono state ritenute in contrasto con l’ordinamento europeo. Contro il governo di Viktor Orban l’UE ha avviato una procedura di infrazione accelerata e ha chiesto immediate modifiche delle leggi sotto accusa. Da alcuni esponenti di rilievo del governo Orban arrivano segnali di apertura; è il caso del vice ministro degli esteri Gergely Pröhle, intervistato da Enzo Ragone. Un servizio di Raffaele Gorgoni, che in una conversazione con lo scrittore, poeta e matematico albanese Fatos Kongoli racconta lo psicodramma che attraversa i gruppi intellettuali di non pochi paesi dell’Est, ovvero il contrasto tra l’Europa, comune patria identitaria e culturale, e l’Unione Europea, ostile sistema finanziario e fiscale. Infine con Gian Paolo Girelli e Renato Orso nella regione degli Alti Tatra, nel nord-est della Slovacchia, dove esiste un singolare spettacolo di piccole chiese in legno, incastonate fra sentieri, foreste e montagne, risalenti al 1700. E nella vicina cattolicissima Polonia, in due villaggi ai confini con la Bielorussia, dove ci sono due antiche moschee in legno, costruite dai tartari musulmani che si erano stabiliti in questa regione. Ora la comunità ne conta mezzo migliaio.
produzione: RAI
scarica il video | durata 19:33 | lingua italiano
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